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Taverna dei Briganti

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Annina Avaaz
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Annina

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MessaggioInviato: Ven Gen 21, 19:45:16    Oggetto:  Annina Avaaz
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Appunti su
Avaaz.org il mondo in azione



Avaaz.org




Annina's Avaaz


_____________________________________________________________________________________________________________

----Messaggio originale----
Da: avaaz@avaaz.org
Data: 19/01/2011 18.07
A:
Ogg: Salviamo le api: 1 milione entro venerdi

Wow - la campagna sta per esplodere - superiamo 1 milione di firme e le consegneremo al vertice internazionale chiave negli USA venerdì! Firma e inoltra l'e-mail sotto.

Cari amici,



Le api stanno morendo in tutto il mondo e la nostra intera catena alimentare è in pericolo. Gli scienziati puntano il dito contro i pesticidi tossici e quattro governi europei li hanno già vietati. Se riusciamo a convincere gli USA e l'UE a unirsi alla messa al bando, altri governi in tutto il mondo potrebbero seguirli, e salvare così le api dall'estinzione. Firma la petizione e inoltra questo appello urgente:



In silenzio, miliardi di api stanno morendo e la nostra intera catena alimentare è in pericolo. Le api non solo producono il miele, ma sono una gigantesca forza lavoro, perché impollinano ben il 90% delle piante che coltiviamo.

Diversi studi scientifici hanno individuato in un gruppo di pesticidi tossici la loro drastica diminuzione, mentre la popolazione delle api è aumentata incredibilmente nei quattro paesi europei che hanno vietato questi prodotti. Ma alcune potenti industrie chimiche stanno facendo pressioni enormi per continuare a vendere questo veleno. L'opportunità che abbiamo per salvare le api ora è di spingere gli Stati Uniti e l'Unione europea a unirsi nella messa al bando di quei prodotti: la loro azione è cruciale perché avrebbe un effetto a catena nel resto del mondo.

Non abbiamo tempo da perdere: il dibattito su cosa fare si sta facendo infuocato. Qui non si tratta soltanto di salvare le api, ma della sopravvivenza dell'ecosistema. Costruiamo un gigantesco ronzio globale diretto all'UE e agli USA per mettere fuori legge questi composti chimici killer e salvare così le nostre api e il nostro cibo. Firma la petizione urgente sotto, inoltrala a tutti e noi la consegneremo ai decisori chiave:

https://secure.avaaz.org/it/save_the_bees/?vl

Le api sono essenziali per la vita sulla Terra: ogni anno impollinano piante e coltivazioni per un valore stimato in 40 miliardi di dollari, oltre un terzo delle scorte alimentari in molti paesi. Senza un'azione immediata per salvare le api potremmo rimanere senza frutta, verdura, noci, oli e cotone.

Negli ultimi anni la popolazione delle api ha registrato un notevole declino globale: alcune specie di api sono ora estinte e altre arrivano solo al 4% del loro numero precedente. Gli scienziati si stanno arrovellando per trovare le risposte. Alcuni studi ritengono che il declino sia dovuto alla combinazione di alcuni fattori, incluse malattie, la perdita dell'habitat naturale e prodotti chimici tossici. Ma una nuova ricerca indipendente di primo piano ha prodotto dati incontrovertibili che danno la colpa ai pesticidi neonicotinoidi. Francia, Italia, Slovenia e Germania, paesi in cui è basato il suo più grande produttore Bayer, hanno vietato uno di questi killer delle api. Ma Bayer continua a esportare il suo veleno in tutto il mondo.

La questione sta per raggiungere il punto di ebollizione, visto che importanti nuovi studi confermano la portata del problema. Se riusciremo a convincere i decisori europei e statunitensi ad agire, altri li seguiranno. Non sarà facile. Un documento trapelato dimostra che l'Agenzia statunitense per la protezione dell'ambiente era a conoscenza dei pericoli del pesticida, ma che li ha ignorati. Il documento dice che il prodotto "altamente tossico" della Bayer comporta "un grave rischio per insetti fuori bersaglio [api da miele]".

Dobbiamo far sentire le nostre voci per contrastare la forte influenza esercitata da Bayer sui decisori pubblici e sugli scienziati, sia negli Stati Uniti che nell'Unione europea, dove finanzia gli studi e siede negli organi decisionali. I veri esperti - gli apicoltori e gli agricoltori - vogliono il divieto di questi pesticidi finché e qualora non avremo studi dimostrati e indipendenti che dimostrano che siamo al sicuro. Aiutiamoli ora. Firma la petizione sotto, poi inoltra questa e-mail:

https://secure.avaaz.org/it/save_the_bees/?vl

Non possiamo più permetterci di lasciare la nostra delicata catena alimentare nelle mani della ricerca diretta dall'industria chimica e dai regolatori che sono sul loro libro paga. Con il divieto di questi pesticidi saremo più vicini a un mondo sicuro per noi stessi e e per le altre specie di cui abbiamo cura e che dipendono da noi.

Con speranza,

Alex, Alice, Iain, David e tutto il resto del team di Avaaz.

PIU' INFORMAZIONI

Strage di api, pesticidi sotto accusa
http://www.corriere.it/cronache/08_luglio_26/miele_calo_produzione_moria_api_bca2575c-5b26-11dd-95e7-00144f02aabc.shtml

Wikileaks: conferma del sordido intreccio che protegge la Bayer
http://www.mieliditalia.it/index.php/il-declino-delle-api/pesticidi-e-insetti-utili/80002-wikileaks-conferma-del-sordido-intreccio-che-protegge-la-bayer-

Moria di api: colpa dei pesticidi, fuorvianti le altre ipotesi
http://www.apicolturaonline.it/ilvelino8507.html

Legambiente e apicoltori: "Stop ai pesticidi killer delle api e dell'ambiente"
http://www.newsfood.com/q/a1c626d9/legambiente-e-apicoltori-stop-ai-pesticidi-killer-delle-api-e-dellambiente/

Lo stop ai pesticidi ha fatto bene. Boom di miele italiano nel 2009
http://www.italiaatavola.net/articoli.asp?cod=14000

Il declino delle api imputabile a un cocktail chimico che interferisce con il cervello (in inglese)
http://www.guardian.co.uk/environment/2010/jun/22/chemicals-bees-decline-major-study?INTCMP=SRCH


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MessaggioInviato: Ven Gen 21, 19:45:16    Oggetto: Adv






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MessaggioInviato: Sab Gen 22, 10:09:42    Oggetto:  
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Api e Annina: votate inserendo la vostra e-mail il modulo del sito Avaaz "sull'emergenza globale delle api" Link voto sulle Api e Link Avaaz home page... Mr. Green Io Oste Grogno ho votato! Shocked
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MessaggioInviato: Sab Feb 19, 20:47:48    Oggetto:  
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Cari amici,



Mubarak potrebbe aver rubato fino a 70 miliardi di dollari al popolo egiziano: un terzo della ricchezza nazionale! Perché i beni siano restituiti occorrerà un'azione immediata dai governi di tutto il mondo. Firma la petizione per congelare i beni di Mubarak ora, e inoltra questo messaggio!



Mubarak se n'è andato, ma potrebbe aver portato con sé ricchezze inimmaginabili. Il valore stimato del bottino arriva addirittura a 70 miliardi di dollari: oltre un terzo dell'intera economia egiziana.

Fra poco diventerà impossibile per i governi di tutto il mondo congelare il patrimonio di Mubarak prima che sparisca in un oscuro intreccio di conti bancari, proprio com'è successo per le ricchezze rubate da altri dittatori. La Svizzera ha già congelato le sue finanze, e alcuni ministri dell'Ue hanno offerto aiuto: senza un grido globale immediato il rischio è che la risposta non arrivi in tempo per far sì che i miliardi di Mubarak non scompaiano nel nulla.

Rivolgiamoci ai leader di tutte le nazioni per garantire che le ricchezze dell'Egitto tornino al suo popolo. La nostra petizione sarà consegnata, se raggiungeremo le 500.000 firme, ai ministri delle finanze del G20 quando s'incontreranno domani a Parigi. Aggiungiamo i nostri nomi ora e facciamo il passaparola!

http://www.avaaz.org/it/mubaraks_fortune/?vl

Milioni di egiziani vivono con meno di 2 dollari al giorno; tuttavia alcuni esperti ritengono che la corruzione costi all'Egitto più di 6 miliardi di dollari di spesa pubblica ogni anno. I Mubarak stessi hanno tratto benefici enormi da una rete di accordi economici, da un sistema di privatizzazioni a imprenditori amici e da investimenti garantiti dallo stato nel corso dei 30 anni della presidenza Mubarak. Le stime sulla loro ricchezza si aggirano dai 2-3 miliardi di dollari, fino a un ammontare enorme di 70 miliardi, che farebbe di Hosni Mubarak l'uomo più ricco del pianeta. E 25 funzionari governativi sono ora indagati per aver accumulato bottini da oltre 1 miliardo di dollari mentre erano in servizio sotto la sua presidenza.

Forse però è finito il tempo in cui leader corrotti potevano darsela a gamba e allo stesso tempo preservare le loro fortune. La nuova Convenzione ONU contro la corruzione chiede esplicitamente che i beni accumulati attraverso la corruzione vengano restituiti ai loro paesi d'origine, e il governo militare egiziano ha già chiesto ai governi dell'Unione europea di congelare le ricchezze di Mubarak. Ora la scommessa è far in modo che la risposta sarà immediata: tutte le leggi del mondo saranno inutili se i miliardi di Mubarak saranno nascosti prima che le autorità possano metterci mano.

Le nostre voci di cittadini possono aiutare il popolo egiziano a realizzare pienamente la sua rivoluzione. Unisciti all'appello per riportare la ricchezza dell'Egitto nelle mani del suo popolo:

http://www.avaaz.org/it/mubaraks_fortune/?vl

Quando milioni di egiziani hanno rischiato, e alcuni anche perso, la vita per la democrazia, noi cittadini di tutto il mondo abbiamo potuto fare ben poco, oltre che inviare loro la nostra speranza e solidarietà. Ma ora abbiamo sulle spalle una responsabilità speciale: fare il possibile per recuperare la proprietà nazionale rubata da un dittatore che i nostri governi hanno tollerato fin troppo a lungo.

Ora il popolo egiziano è pronto per costruire un paese nuovo: aiutiamolo a recuperare le risorse che gli sono state rubate e a costruire quel futuro che solo fino a poco tempo fa sembrava impossibilie.

Con speranza,

Ben, Alex, Ricken, Mia, Rewan, David e tutto il team di Avaaz.

FONTI

Gli egiziani s'impegnano a vedere restituite le ricchezze della nazione (in inglese)
http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2011/02/12/AR2011021203767.html

Egitto: 70 miliardi di dollari il tesoro del raìs
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2011/02/05/visualizza_new.html_1611584239.html

Prendete i beni rubati da Mubarak e restituiteli agli egiziani (in inglese)
http://www.aljazeerah.info/Opinion%20Editorials/2011/February/15%20o/Seize%20Money%20Stolen%20by%20Mubarak%20and%20Return%20it%20to%20Egypt%20By%20Paul%20Dunk.htm

Egitto, congelamento dei beni di Mubarak. Unione europea: interverremo se necessario
http://www.asca.it/news-EGITTO__CONGELAMENTO_BENI_MUBARAK__UE____INTERVERREMO_SE_NECESSARIO__-990173-ORA-.html

La Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione
http://www.onuitalia.it/conv_corr.php




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MessaggioInviato: Mar Feb 22, 19:35:32    Oggetto:  
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Cari amici,



Questa settimana il Parlamento voterà nuove regole che mettono in pericolo l'indipendenza del giornalismo della tv pubblica. Difendiamo il pilastro della nostra democrazia: firma la petizione in difesa della libertà d'informazione e inoltrala a tutti!



Questa settimana, lontano dai riflettori, il Parlamento voterà nuove regole che minano l'indipendenza del giornalismo in televisione e mettono a repentaglio la libertà d'informazionein Italia.

Le misure proposte da un parlamentare berlusconiano vogliono mettere fine alle indagini giornalistiche contro la corruzione e il malgoverno e far sì che l'informazione televisiva sia controllata dai partiti. Abbiamo respinto la legge bavaglio lo scorso anno. Ora solo un grido pubblico colossale potrà fermare questo nuovo attacco ai media e al loro ruolo cruciale di guardiani della nostra democrazia.

Vinciamo anche questa volta! Firma la petizione e inoltra questo messaggio a tutti - Avaaz e i suoi alleati la consegneranno ai media e ai parlamentari chiave della Commissione di vigilanza proprio prima del voto:

http://www.avaaz.org/it/giu_le_mani_dallinformazione/?vl

Il cosiddetto Atto d'indirizzo sul pluralismo darebbe un potere enorme ai dirigenti della Rai nominati dai partiti d'imbavagliare i giornalisti della Rai. Le nuove misure lascerebbero i giornalisti senza alcuna protezione legale, dissuadendoli così dal compiere il loro lavoro d'inchiesta, che sarebbe schiacciato dalla minaccia di azioni legali dei poteri forti. Inoltre i politici imporrebbero a ogni trasmissione un doppio conduttore, una contro-satira e ospiti scelti da tutti i partiti politici. Il risultato sarebbe l'eliminazione di fatto della linea editoriale dei programmi, che diventerebbero così megafoni per i messaggi elettorali dei partiti.

L'anno scorso tutti i talk show politici sono stati chiusi nel mese precedente alle elezioni, aprendo così un capitolo nero nella storia della libertà d'informazione nel nostro paese, visto che i cittadini sono stati privati dell'informazione cruciale per formare le proprie decisioni nelle urne. Ora, se queste nuove regole dovessero passare, un velo pesante di censura cadrebbe in maniera permanente sull'informazione televisiva, indebolendo così uno dei punti chiave della nostra democrazia.

Assediato da crescenti scandali sessuali e politici, Berlusconi sta facendo di tutto per rimanere saldo al potere attraverso il controllo e la manipolazione dell'informazione. Ma i sondaggi lo danno ai minimi storici, e per la prima volta l'opposizione potrebbe batterlo. Oltre un milione di donne sono scese in piazza per chiedere le dimissioni del Premier, e la prospettiva di elezioni anticipate si fa sempre più vicina.

In questo momento di crisi, Berlusconi farebbe qualunque cosa per manipolare l'informazione a suo vantaggio. Ma il potere dei cittadini ora è più forte che mai. Sta a noi difendere tutti insieme le nostre libertà e l'indipendenza dei media. Firma la petizione contro le nuove regole bavaglio e inoltra questo messaggio a tutti: la consegneremo ai parlamentari chiave proprio prima del voto!

http://www.avaaz.org/it/giu_le_mani_dallinformazione/?vl

Abbiamo già dimostrato che insieme possiamo vincere importanti sfide: lo scorso anno una mobilitazione dei cittadini mai vista prima ha fermato l'adozione della legge bavaglio, che avrebbe messo in pericolo la libertà di stampa e l'abilità dei magistrati di condurre indagini fondamentali. Se rimaniamo uniti saremo più potenti di qualunque alleanza fra poteri forti organizzati: mettiamoci insieme dalla parte di un'informazione indipendente e pluralista e di un governo responsabile.

Con speranza e determinazione,

Luis, Giulia, Alice, Ricken, Pascal, Benjamin, Mia e tutto il resto del team di Avaaz.

FONTI

Il nuovo bavaglio del Pdl sui talk show della Rai:
http://www.repubblica.it/politica/2011/02/11/news/bavaglio_pdl_talk_show-12322316/

Nuovo bavaglio in Rai, Garimberti: roba da Urss:
http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?titolo=Rai%3A+la+maggioranza+ci+prova+con+un+altro+bavaglio&idSezione=9739

Rai, Pdl deposita Atto d'indirizzo:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2011/02/16/visualizza_new.html_1586823110.html

L'87% degli italiani s'informa esclusivamente guardando la tv (Le Monde):
http://italiadallestero.info/archives/9177

Sondaggi, Demos: Berlusconi ai minimi, centrodestra sconfitto:
http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE71D07S20110214

Super par condicio Rai, il Pdl: doppia conduzione e nessuna intercettazione:
http://www.lettera43.it/politica/6525/la-rai-della-super-par-condicio.htm

Il testo dell'Atto d'indirizzo sul pluralismo:
http://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2011/02/atto_indirizzo_butti.pdf

Rai, Zavoli: su indirizzo serve condivisione e soluzione limpida:
http://www.wallstreetitalia.com/article.aspx?IdPage=1081827


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MessaggioInviato: Gio Feb 24, 21:48:11    Oggetto:  
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Cari amici,

L'esercito di Gheddafi in Libia sta brutalmente uccidendo migliaia di manifestanti pro-democrazia. Questa settimana l'ONU e l'UE si riuniranno d'emergenza sulla Libia e potrebbero decidere di congelare i beni del regime, istituire una zona di non sorvolo e adire i tribunali internazionali. Chiedi all'ONU e all'UE di agire ora per fermare il bagno di sangue:





Le forze armate della Libia stanno usando mitragliatrici e caccia da combattimento contro i manifestanti pro-democrazia: migliaia di loro sono stati ammazzati e senza un'azione internazionale immediata la repressione potrebbe tramutarsi in un bagno di sangue nazionale.

L'Unione europea e il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si sono riuniti d'emergenza sulla Libia. Hanno condannato la violenza, ma se riusciremo a farli passare dalle parole ai fatti, affinché si accordino per istituire una zona di non sorvolo sulla Libia, il congelamento dei beni di Gheddafi e dei suoi generali, sanzioni mirate contro il regime e l'avvio di un procedimento presso i tribunali internazionali per tutti gli ufficiali militari coinvolti nella repressione, ciò potrebbe fermare i bombardamenti aerei e dividere la struttura di comando di Gheddafi.

Non abbiamo tempo da perdere: le persone in Libia sono massacrate dal loro stesso governo. Clicca per mandare un messaggio direttamente a tutti i delegati del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, ai Ministri degli esteri dell'UE e all'Alto Rappresentante dell'UE per fermare la violenza, e fai il passaparola con tutti. Sproniamo l'ONU e l'UE ad agire ora inondandoli di messaggi:

http://www.avaaz.org/it/libya_stop_the_crackdown_eu/?vl

Il colonnello Gheddafi ha comandato il paese da tiranno per 42 anni, senza parlamento né costituzione. E' il dittatore più longevo di tutta l'Africa e del Medio Oriente. Nessun giornalista straniero è potuto entrare in Libia, e il governo ha chiuso internet e la rete dei telefoni cellulari nel tentativo di nascondere la brutale violenza in corso. Ma i manifestanti, che chiedono il cambiamento del regime e i diritti fondamentali, dicono che migliaia di persone sono ancora per le strade nonostante migliaia di loro siano state massacrati. Il commissario ONU per i diritti umani Navi Pillay ha detto che gli attacchi da parte del governo "potrebbero essere considerati crimini contro l'umanità".

Sconvolti dalle atrocità, i diplomatici libici e alcuni alti comandanti dell'esercito hanno già disertato dal regime. Sia il Consiglio di Sicurezza dell'ONU che l'UE hanno chiesto la cessazione immediata della violenza, ma nessuno dei due finora ha agito. Se l'UE e l'ONU alzassero la pressione su Gheddafi e la sua corte - confiscando le loro ricchezze e minacciando di processarli - quelli che ora danno l'ordine di uccidere potrebbero ripensarci e fermare il bagno di sangue.

Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU si tiene ora in Brasile, un governo fortemente impegnato nei diritti umani nei confronti del quale Avaaz ha costruito una reputazione solida di impegno e attivismo. Non ci rimane molto tempo per convincere l'ONU e l'UE: inondiamo le loro e-mail di messaggi da tutto il mondo! Invia un messaggio e fai il passaparola con tutti i tuoi amici e la tua famiglia:

http://www.avaaz.org/it/libya_stop_the_crackdown_eu/?vl

Le persone in Libia vengono ammazzate perché chiedono libertà, salute, educazione e un salario decente: bisogni primari che tutti noi condividiamo. Oggi alziamo le nostre voci da ogni angolo del mondo come comunità globale per condannare questi massacri vergognosi e insieme agiamo per fermare il bagno di sangue e sostenere il giusto appello al cambiamento dei libici.

Con speranza e determinazione,

Alice, Ricken, Pascal, Graziela, Rewan e tutto il team di Avaaz

FONTI

Libia, commissario Onu: necessaria inchiesta crimini contro l'umanità
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/Libia-commissario-Onu-necessaria-apertura-inchiesta-crimini-umanita_311719265270.html

"In Libia diecimila morti e cinquantamila feriti". A Tripoli si scavano le fosse comuni
http://www.corriere.it/esteri/11_febbraio_23/libia-cronaca_1938f84a-3f45-11e0-ad3f-823f69a8e285.shtml

UE, ONU e USA a Gheddafi: "Basta violenze":
http://www.ilgiornale.it/esteri/ue_e_onu_gheddafi_basta_violenze/politica-libia-gheddafi-proteste-ue-onu-violenza-genocidio/21-02-2011/articolo-id=507460-page=0-comments=1

Aggiornamenti in diretta sulla Libia su Repubblica e BBC:
http://www.repubblica.it/esteri/2011/02/23/dirette/libia_23_febbraio-12794693/?ref=HREA-1
http://www.bbc.co.uk/news/world-middle-east-12307698


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MessaggioInviato: Ven Feb 25, 09:04:57    Oggetto:  
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Fatto!

"
Cari delegati del Consiglio di sicurezza dell'ONU, Ministri degli esteri europei, e Alto Rappresentante Catherine Ashton,

La violenza in Libia deve finire. Vi chiediamo di:
a) imporre una zona di non sorvolo per fermare il bombardamento aereo sui civili
b) congelare i beni di Gheddafi, della sua famiglia e del suo comando militare
c) imporre sanzioni mirate contro il regime
d) iniziare un procedimento internazionale contro tutti gli ufficiali militari coinvolti nella repressione

Cordialmente,
OsteGrogno
Italia
sandro.grognardi@yahoo.it

"

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MessaggioInviato: Sab Mar 05, 19:20:26    Oggetto:  
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Wow! Oltre 46.000 di noi hanno firmato per fermare la nuova "legge bavaglio" per la tv: raggiungiamo le 75.000 firme e consegniamole alla Commissione prima del voto. Inoltra la petizione a tutti!

Cari amici,



La prossima settimana il Parlamento voterà nuove regole che mettono in pericolo l'indipendenza del giornalismo della tv pubblica. Difendiamo il pilastro della nostra democrazia: firma la petizione in difesa della libertà d'informazione e inoltrala a tutti!



La prossima settimana, lontano dai riflettori, il Parlamento voterà nuove regole che minano l'indipendenza del giornalismo in televisione e mettono a repentaglio la libertà d'informazionein Italia.

Le misure proposte da un parlamentare berlusconiano vogliono mettere fine alle indagini giornalistiche contro la corruzione e il malgoverno e far sì che l'informazione televisiva sia controllata dai partiti. Abbiamo respinto la legge bavaglio lo scorso anno. Ora solo un grido pubblico colossale potrà fermare questo nuovo attacco ai media e al loro ruolo cruciale di guardiani della nostra democrazia.

Vinciamo anche questa volta! Firma la petizione e inoltra questo messaggio a tutti - Avaaz e i suoi alleati la consegneranno ai media e ai parlamentari chiave della Commissione di vigilanza proprio prima del voto:

http://www.avaaz.org/it/giu_le_mani_dallinformazione/?vl

Il cosiddetto Atto d'indirizzo sul pluralismo darebbe un potere enorme ai dirigenti della Rai nominati dai partiti d'imbavagliare i giornalisti della tv pubblica. Le nuove misure lascerebbero i giornalisti senza alcuna protezione legale, dissuadendoli così dal compiere il loro lavoro d'inchiesta, che sarebbe schiacciato dalla minaccia di azioni legali dei poteri forti. Inoltre i politici imporrebbero a ogni trasmissione un doppio conduttore, una contro-satira e ospiti scelti da tutti i partiti politici. Il risultato sarebbe l'eliminazione di fatto della linea editoriale dei programmi, che diventerebbero così megafoni per i messaggi elettorali dei partiti.

L'anno scorso tutti i talk show politici sono stati chiusi nel mese precedente alle elezioni, aprendo così un capitolo nero nella storia della libertà d'informazione nel nostro paese, visto che i cittadini sono stati privati dell'informazione cruciale per formare le proprie decisioni nelle urne. Ora, se queste nuove regole dovessero passare, un velo pesante di censura cadrebbe in maniera permanente sull'informazione televisiva, indebolendo così uno dei punti chiave della nostra democrazia.

Assediato da crescenti scandali sessuali e politici, Berlusconi sta facendo di tutto per rimanere saldo al potere attraverso il controllo e la manipolazione dell'informazione. Ma i sondaggi lo danno ai minimi storici, e per la prima volta l'opposizione potrebbe batterlo. Oltre un milione di donne sono scese in piazza per chiedere le dimissioni del Premier, e la prospettiva di elezioni anticipate si fa sempre più vicina.

In questo momento di crisi, Berlusconi farebbe qualunque cosa per manipolare l'informazione a suo vantaggio. Ma il potere dei cittadini ora è più forte che mai. Sta a noi difendere tutti insieme le nostre libertà e l'indipendenza dei media. Firma la petizione contro le nuove regole bavaglio e inoltra questo messaggio a tutti: la consegneremo ai parlamentari chiave proprio prima del voto!

http://www.avaaz.org/it/giu_le_mani_dallinformazione/?vl

Abbiamo già dimostrato che insieme possiamo vincere importanti sfide: lo scorso anno una mobilitazione dei cittadini mai vista prima ha fermato l'adozione della legge bavaglio, che avrebbe messo in pericolo la libertà di stampa e l'abilità dei magistrati di condurre indagini fondamentali. Se rimaniamo uniti saremo più potenti di qualunque alleanza fra poteri forti organizzati: mettiamoci insieme dalla parte di un'informazione indipendente e pluralista e di un governo responsabile.

Con speranza e determinazione,

Luis, Giulia, Alice, Ricken, Pascal, Benjamin, Mia e tutto il resto del team di Avaaz.

FONTI

Il nuovo bavaglio del Pdl sui talk show della Rai:
http://www.repubblica.it/politica/2011/02/11/news/bavaglio_pdl_talk_show-12322316/

Nuovo bavaglio in Rai, Garimberti: roba da Urss:
http://www.ilsalvagente.it/Sezione.jsp?titolo=Rai%3A+la+maggioranza+ci+prova+con+un+altro+bavaglio&idSezione=9739

Rai, Pdl deposita Atto d'indirizzo:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2011/02/16/visualizza_new.html_1586823110.html

L'87% degli italiani s'informa esclusivamente guardando la tv (Le Monde):
http://italiadallestero.info/archives/9177

Sondaggi, Demos: Berlusconi ai minimi, centrodestra sconfitto:
http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE71D07S20110214

Super par condicio Rai, il Pdl: doppia conduzione e nessuna intercettazione:
http://www.lettera43.it/politica/6525/la-rai-della-super-par-condicio.htm

Il testo dell'Atto d'indirizzo sul pluralismo:
http://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2011/02/atto_indirizzo_butti.pdf

Rai, Zavoli: su indirizzo serve condivisione e soluzione limpida:
http://www.wallstreetitalia.com/article.aspx?IdPage=1081827


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MessaggioInviato: Mar Mar 15, 07:29:20    Oggetto:  
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Cari amici,

Lo "stupro correttivo", l'orrenda pratica di stupro delle lesbiche nel tentativo di curare la loro omosessualità, sta diventando una vera e propria emergenza in Sud Africa. Gli attivisti sul campo stanno rischiando la loro vita per fermare questo crimine brutale. Un grido pubblico potrebbe costringere il governo a sostenerli. Firma la petizione e inoltrala ai tuoi amici!





Thembi (nome di fantasia) è stata trascinata via da un taxi vicino casa sua, picchiata e stuprata da un uomo che esultava dicendo che la stava "curando" dal suo lesbismo.

Thembi non è l'unica: questo crimine immondo è comune in tutto il Sud Africa, dove le lesbiche vivono nel terrore di essere attaccate. Ma nessuno è mai stato condannato per "stupro correttivo".

Incredibilmente, da un piccolo rifugio a Città del Capo, una manica di coraggiosi attivisti rischiano la loro vita per far sì che casi del genere non siano più ignorati. Ma il governo non ha ancora risposto alla loro richiesta di azione.

Accendiamo una luce su questo orrore da tutti gli angoli del mondo: se saremo in tanti ad amplificare questa campagna, potremo raggiungere il Presidente Zuma, che ha la responsabilità ultima nella difesa dei diritti costituzionali. Chiediamo a Zuma e al Ministro della giustizia di condannare pubblicamente lo "stupro correttivo", penalizzare i crimini d'odio e garantirne l'esecuzione immediata, l'educazione pubblica e la protezione delle vittime. Firma la petizione ora e condividila con tutti - la consegneremo al governo del Sud Africa:

http://www.avaaz.org/it/stop_corrective_rape/?vl

Il Sud Africa, chiamato spesso la nazione dell'arcobaleno, è rispettato in tutto il mondo per il suo impegno nel periodo successivo all'apartheid contro le discriminazioni. E' stato il primo paese ad aver dichiarato fuorilegge nella sua Costituzione la discriminazione su base sessuale. Ma solo a Città del Capo l'organizzazione locale Luleki Sizwe ha registrato più di uno "stupro correttivo" al giorno, e l'impunità regna sovrana.

Lo "stupro correttivo" si basa su un'opinione falsa e oltraggiosa per cui una donna lesbica se stuprata può diventare eterosessuale; tuttavia questo crimine efferato non è neppure classificato come crimine d'odio in Sud Africa. Le vittime sono spesso di colore, povere, lesbiche ed emarginate. Ma neppure lo stupro di gruppo più l'omicidio di Eudy Simelane, l'eroina nazionale e campionessa della squadra di calcio femminile del Sud Africa, ha potuto ribaltare la situazione. E proprio la scorsa settimana il Ministro Radebe ha insistito che il motivo è irrilevante in crimini come lo "stupro correttivo".

Il Sud Africa è la capitale dello stupro nel mondo. Una ragazza che nasce in Sud Africa oggi ha più possibilità di essere stuprata che d'imparare a leggere. E' stupefacente: un quarto delle ragazze in Sud Africa è stuprato ancor prima di compiere 16 anni. Molti fattori possono spiegare questo abominio: il maschilismo (il 62% dei maschi sopra gli 11 anni ritiene che costringere qualcuno a fare sesso non sia un atto di violenza), la povertà, abitazioni stipate, uomini disoccupati e privati del diritto di voto, l'accettazione da parte della comunità; inoltre, per i pochi casi che vengono denunciati con coraggio alle forze dell'ordine, una riposta penosa della polizia e sentenze lascive.

Questa è una catastrofe umana colossale. Ma se tutto il mondo decidesse d'intervenire ora, potremmo ottenere giustizia per Thembi e un'azione nazionale per mettere fine allo "stupro correttivo":

http://www.avaaz.org/it/stop_corrective_rape/?vl

Questa è una battaglia contro la povertà, il patriarcato e l'omofobia. Per mettere fine a questa ondata di stupri occorreranno azioni decise e concertate per un processo di cambiamento d'avanguardia in Sud Africa e in tutto il continente. ll Presidente Zuma è un tradizionalista Zulu, e lui stesso è stato processato per stupro. Ma lo scorso anno ha condannato l'arresto di una coppia gay in Malawi e dopo una pressione a livello nazionale e internazionale enorme, il Sud Africa ha finalmente approvato la risoluzione ONU contro l'omicidio extra-giudiziale delle persone in base al loro orientamento sessuale.

Se saremo in tanti a partecipare a questa chiamata globale all'azione, potremo costringere Zuma a pronunciarsi, guidando così un programma governativo e cominciare una conversione nazionale che potrebbe spostare i comportamenti pubblici nei confronti dello stupro e dell'omofobia in Sud Africa. Firma ora e fai il passaparola:

http://www.avaaz.org/it/stop_corrective_rape/?vl

Un caso come quello di Thembi tende a far perdere la speranza. Ma quando i cittadini si uniscono sotto un'unica voce, possono vincere nel cambiare pratiche e norme profondamente radicate e sbagliate. Lo scorso anno in Uganda siamo riusciti a costruire un'ondata enorme di pressione pubblica, tanto che il governo è stato costretto ad accantonare una legge che avrebbe condannato a morte i gay ugandesi. Ed è stata la pressione globale in favore di alcuni attivisti audaci che ha costretto i leader del Sud Africa a rispondere alla crisi dell'AIDS che stava divorando il paese. Uniamoci e mettiamoci dalla parte di un mondo dove ogni essere umano può vivere senza la paura di abusi.

Con speranza e determinazione,

Alice, Ricken, Maria Paz, David e il resto del team di Avaaz

FONTI:

Il blog di Luleki Sizwe, l'organizzazione del Sud Africa che sta chiedendo al governo di fermare lo "stupro correttivo" e di difendere le vittime (in inglese)
http://lulekisizwe.wordpress.com

L'intervista al Ministro della giustizia Radebe alla tv di stato (South African Broadcasting Corporation - in inglese)
http://www.youtube.com/watch?v=lkx-PYqHM0U

"Protesta contro lo stupro correttivo" (The Sowetan - in inglese)
http://www.sowetanlive.co.za/news/2011/01/06/protest-against-corrective-rape

La petizione lanciata da Change.org grazie agli attivisti di Luleki Sizwe (in inglese)
http://humanrights.change.org/petitions/view/south_africa_declare_corrective_rape_a_hate-crime

"Sud Africa, stupri correttivi. Così si redimono le lesbiche" (La Repubblica)
http://www.repubblica.it/solidarieta/cooperazione/2010/10/15/news/stupri_correttivi_per_lesbiche-8086384/

"Esplorando i reati omofobici in Gauteng, Sud Africa: questioni, impatto e risposte" (Centro per la psicologia applicata, Università del Sud Africa - in inglese)
http://www.avaaz.org/out_ucap_gauteng_study

"Sud Africa, emergenza stupri" (Corriere della Sera)
http://www.corriere.it/esteri/08_marzo_14/bambine_sudafrica_6d198d06-f1d4-11dc-869a-0003ba99c667.shtml

"Sud Africa, terrore dopo lo stupro della giocatrice lesbica" (Sky sport)
http://sport.sky.it/sport/calcio_estero/2009/03/13/Sudafrica_stupro_giocatrice_lesbica.html

"Cercando di capire la salute degli uomini e la violenza: connessione fra lo stupro e l'HIV in Sud Africa" (Consiglio di ricerca medica - in inglese)
http://gender.care2share.wikispaces.net/file/view/MRC+SA+men+and+rape+ex+summary+june2009.pdf

"Prevenire lo stupro e la violenza in Sud Africa" (Consiglio di ricerca medica - in inglese)
http://www.mrc.ac.za/gender/prev_rapedd041209.pdf


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MessaggioInviato: Lun Mar 21, 17:53:36    Oggetto:  
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Cari amici,



Già questa settimana l'Autorità per le comunicazioni potrebbe votare un provvedimento che metterebbe il bavaglio alla rete, arrivando perfino a chiudere siti internet stranieri in modo arbitrario e senza controllo giudiziario. Inondiamo i membri dell'Autorità di messaggi per difendere la nostra libertà d'informazione su internet!



Il nostro governo ha lanciato un nuovo attacco alla libertà di accesso all'informazione, e già questa settimana un organo amministrativo sconosciuto ai più potrebbe ricevere poteri enormi per censurare internet.

L’Autorità per le comunicazioni, un organo di nomina politica, sta per votare un meccanismo che potrebbe perfino portare alla chiusura di qualunque sito internet straniero - da Wikileaks a Youtube ad Avaaz! - in modo arbitrario e senza alcun controllo giudiziario. Gli esperti hanno già denunciato l’incostituzionalità della regolamentazione, ma soltanto una valanga di proteste dell’opinione pubblica può fermare questo nuovo assalto alle nostre libertà democratiche.

Non c'è tempo da perdere, il voto potrebbe essere già questa settimana. Sappiamo che nell’Autorità ci sono membri contrari, e se ci uniremo con forza a loro nell'opporci a questo provvedimento potremmo fare la differenza. Inondiamo i membri dell'Autorità di messaggi per chiedere di respingere la regolamentazione e preservare così il nostro diritto ad accedere all’informazione su internet. Agisci ora e inoltra l'appello a tutti!

http://www.avaaz.org/it/it_internet_bavaglio/?vl

Negli anni Berlusconi ha cercato più volte di controllare l’informazione su internet, ma finora i suoi tentativi sono sempre falliti. Ora, lontano dai riflettori, il governo ha la possibilità concreta di espandere i suoi tentacoli sulla rete, a meno che i cittadini non alzeranno la voce per fermarlo.

La nuova regolamentazione permetterebbe all'Autorità per le Comunicazioni di rimuovere contenuti sospetti di violazione del copyright da siti internet italiani senza alcun controllo giudiziario. Ancora peggio, la pubblicazione di una canzone o di un testo sospetto potrebbero perfino portare alla chiusura di interi siti internet stranieri, inclusi siti d’informazione, portali di software libero, piattaforme video come YouTube o d’interesse pubblico come WikiLeaks.

Se approvata, la nuova regolamentazione garantirebbe di fatto poteri legislativi e giudiziari a un organo amministrativo le cui funzioni dovrebbero essere esclusivamente consultive e di controllo, aprendo così la strada a un processo decisionale arbitrario e incontrollato.

Ma insieme possiamo costruire un enorme grido pubblico e convincere i membri chiave dell'Autorità che sono ancora indecisi a opporsi alla regolamentazione e rimandare così la questione all'unico organo che ha i poteri costituzionali per legiferare sulla materia: il Parlamento. Manda un messaggio ora e inoltra l'appello il più possibile:

http://www.avaaz.org/it/it_internet_bavaglio/?vl

I governi sono sempre più impauriti da internet, che è diventato uno strumento per aprire il dibattito pubblico e per la mobilitazione dei cittadini, e stanno cercando così di imporre regole più strette di censura. Ma i cittadini stanno rispondendo, come in Gran Bretagna, dove l'opposizione dell'opinione pubblica ha costretto il governo a ritirare la legislazione sul copyright che voleva mettere un bavaglio alla rete. In Italia lo scorso anno siamo riusciti a fermare la "legge bavaglio" liberticida. Vinciamo di nuovo!

Con determinazione,

Giulia, Luis, Ben, Ricken, Pascal, Benjamin e tutto il resto del team di Avaaz

FONTI

Campagna di Agorà Digitale, Altroconsumo e altre associazioni contro la delibera AGCOM sulla rimozione automatica dei contenuti su internet:
http://sitononraggiungibile.e-policy.it/

Dal copyright alla censura web. Tutti contro la delibera Agcom:
http://www.repubblica.it/tecnologia/2011/01/30/news/sequestro_siti_esteri_italia-11841940/

Interpellanza bipartisan: sia il parlamento e non l'Agcom a rinnovare la normativa sul copyright:
http://www.agcom.it/Default.aspx?DocID=5415

D’Angelo (Agcom): “La libertà non è un procedimento amministrativo”:
http://zambardino.blogautore.repubblica.it/2010/12/15/dangelo-agcom-il-decreto-romani-un-errore-aver-paura-della-liberta/

Delibera n. 668/10/CONS dell'Agcom, Lineamenti di provvedimento concernente l'esercizio delle competenze dell'Autorità nell'attività di tutela del diritto d'autore sulle reti di comunicazione elettronica:
http://www.agcom.it/Default.aspx?DocID=5415

Il governo britannico pronto a rivedere i suoi piani per bloccare i siti che violano il copyright (in inglese):
http://www.computerweekly.com/Articles/2011/02/02/245187/Government-to-review-plans-to-block-copyright-infringing.htm


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MessaggioInviato: Ven Apr 22, 20:25:50    Oggetto:  
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Cari amici,

Avaaz sta esplodendo. Il ritmo della nostra attività, della nostra crescita e delle nostre vittorie è intensissimo! Guarda in questa e-mail le attività in evidenza degli ultimi mesi: è incredibile quello che stiamo costruendo e ottenendo insieme.

Siamo oltre 8,2 milioni, e cresciamo a un ritmo di 100.000 persone in più a settimana! Due settimane fa 650.000 indiani si sono uniti alla nostra campagna in favore di una dura legge contro la corruzione voluta dalla società civile, e abbiamo vinto! Stiamo incassando vittorie importantissime ogni mese: ci battiamo contro la corruzione in politica in Italia, contro la manipolazione dei media sia in Gran Bretagna che in Canada, contro la distruzione ambientale in Brasile e tanto altro. In Medio Oriente molti attivisti coraggiosi stanno ricevendo attrezzature e dispositivi per la comunicazione finanziati dalle donazioni di quasi 30.000 di noi.

Puoi vederlo e sentirlo in tantissimi fatti che succedono in questi giorni, dalle rivoluzioni dal basso del Medio Oriente ai movimenti nazionali contro la corruzione: il fermento democratico è inarrestabile, e noi, tutti insieme, gli stiamo dando forza. La stampa parla di noi con centinaia di storie di Avaaz negli ultimi mesi, e il Times di Londra ci ha dedicato un articolo in cui mette la nostra comunità al vertice del "nuovo super potere costituito dall'opinione pubblica globale". Qui un breve sommario degli ultimi mesi della nostra incredibile comunità di cittadini di tutto il mondo:

CAMPAGNE RECENTI IN EVIDENZA

Campagna contro la corruzione esplode in India
Due settimane fa Anna Hazare, un attivista gandhiano di 73 anni, ha cominciato uno sciopero della fame a oltranza per chiedere al governo di accordare alla società civile la possibilità di redigere una nuova legge contro la corruzione. In sole 36 ore ben 500.000 indiani si sono uniti alla campagna di Avaaz in sostegno dell'appello di Hazare per riforme radicali. In 4 giorni la mobilitazione da record ha costretto il governo indiano a firmare un accordo a tutte le richieste di Hazare. Abbiamo vinto! Oggi è nata una nuova India; e proprio come l'anno scorso in Brasile con l'adozione di una decisiva legge contro la corruzione, Avaaz sta aiutando a dare linfa alla voglia di cambiamento.

Sconfiggendo il blackout in Medio Oriente
Finanziato dalle donazioni di quasi 30.000 Avaaziani, un team di Avaaz sta lavorando in collaborazione con i leader dei movimenti pro-democrazia in Siria, Yemen, Libia e molti altri paesi, per fornire loro telefoni di ultima generazione, modem internet satellitari e apparecchi per la comunicazione, mettendoli così in connessione con i principiali media del mondo. Abbiamo visto in concreto la forza di questo impegno: il nostro sostegno agli attivisti ha creato vere e proprie notizie per i principali media nel mondo, con servizi e testimonianze che il nostro team ha aiutato a distribuire a CNN, BBC, Al Jazeera e altri. Il coraggio di questi attivisti è incredibile; il messaggio Skype di uno di loro la settimana scorsa recitava così: "l'apparato di sicurezza dello stato mi sta perquisendo casa, la batteria del computer sta per finire, se non sarò on-line domani o sarò morto o in carcere". Ora sta bene, e insieme stiamo aiutando a fare sentire la sua voce e quella di tanti altri nel mondo.


Fantastica vittoria sugli Hotel Hilton vs. tratta delle schiave
24 ore dopo che 317.000 Avaaziani si erano appellati all'amministratore delegato di Hilton, intimandogli di firmare un codice di condotta contro la tratta delle schiave del sesso e avvertendolo che in caso negativo avrebbero pubblicato annunci indirizzati a lui nella sua città, abbiamo ricevuto una telefonata agitatissima dal suo Vice-Presidente, che ci chiedeva cosa avessimo intenzione di fare. Hilton era da mesi che non si decideva. Noi abbiamo abbiamo dato loro 4 giorni, e loro hanno firmato. Ora 180.000 impiegati di albergo saranno addestrati per individuare e prevenire l'orrore della schiavitù sessuale di donne e bambine.


Regno Unito: i cittadini contro il monopolio mediatico di Murdoch
Il tentativo del perno dei media globali Rupert Murdoch di stritolare ancor di più la stampa del Regno Unito deve fare i conti con la sfida instancabile dei membri di Avaaz, che hanno pubblicato annunci, organizzato flash-mob, consegnato migliaia di firme, fatto telefonate settimana dopo settimana, nel tentativo disperato di preservare la libertà del dibattito pubblico. Un sondaggio indipendente commissionato da Avaaz ha dimostrato che soltanto il 5% degli inglesi è dalla parte di Murdoch; e nuovi capi d'imputazione che riguardano intercettazioni illegali di conversazioni telefoniche di alcuni politici stanno ulteriormente minando la macchina mediatica di Murdoch. Il governo è stato costretto a ritirare delle concessioni destinate a Murdoch, e ora ha posticipato la decisione sull'accordo: un ritardo che costa miliardi sonanti a Murdoch e che ci dà del tempo prezioso in più per fermarlo.


Impedito il massacro in Libia: un milione di messaggi al Consiglio di Sicurezza dell'ONU
I nostri messaggi chidevano sanzioni, congelamento dei beni e una no-fly zone per proteggere i civili in Libia. Le nostre voci sono state ascoltate: l'Ambasciatore degli Stati Uniti all'ONU, uno di quelli che ha resistito fino alla fine per far passare la risoluzione, ci ha ringraziato pubblicamente per i nostri messaggi. L'azione internazionale è cominciata proprio quando i carri armati di Gheddafi avevano circondato la città dei ribelli di Bengasi, e sono in molti a ritenere che l'intervento abbia evitato un massacro di civili di portata colossale.


Sconfitta la nuova legge bavaglio di Berlusconi alla tv
Silvio Berlusconi, a fronte di bocconi politici amari e di un processo per prostituzione minorile iniziato in coincidenza con la campagna elettorale per le amministrative, ha provato a implementare una legge bavaglio in Parlamento che avrebbe silenziato le voci critiche nei programmi d'informazione in TV. Ma i membri italiani di Avaaz hanno contrattaccato, dando vita a una petizione da 70.000 firme e a migliaia di telefonate al Parlamento proprio nel momento cruciale del voto finale. La legge è stata bloccata, in una vittoria incredibile per i membri di Avaaz e per il futuro della democrazia e della libertà d'informazione in Italia.


Gli "Angeli" contro la corruzione in Spagna
Questa settimana i giornali spagnoli hanno problamato Avaaz l'"Angelo del giorno" per la sua lotta alla corruzione, come ha titolato un giornale fra i tanti di quelli che si sono occupati della petizione da 100.000 firme e dei flash-mob teatrali organizzati da Avaaz per chiedere ai politici spagnoli condannati per corruzione di essere esclusi dalle elezioni in arrivo. La pressione crescente ha dato vita a un dibattito nel paese sulla corruzione, e i partiti politici ora ne sentono tutto il peso.


Brasile: bloccando una mega diga che distruggerebbe l'Amazzonia
La costruzione del complesso della diga di Belo Monte, una vera e propria catastrofe ambientale, è stata posticipata in parte grazie anche alla spettacolare consegna delle oltre 600.000 firme organizzata dalle tribù indigene cui hanno partecipato gli Avaaziani in Brasile e da tutto il mondo. L'Organizzazione degli Stati Americani si è unita alla campagna contro la diga, perché in violazione dei diritti umani. La mobilitazione continua a crescere per cancellare il progetto e per concentrarsi invece sulle energie rinnovabili.


Uno sciame di un milione di firme per salvare le api
Oltre un milione di persone, incluse 200.000 solo in Francia, hanno firmato una petizione esplosiva per vietare i pesticidi che stanno sterminando le api in tutto il mondo e, insieme ad alcuni apicoltori francesi, hanno consegnato la petizione al Ministro dell'agricoltura francese durante un vertice molto importante. La campagna continua, per aumentare la pressione per un'azione decisiva in Francia, in Europa e in tutto il mondo.


Vittoria contro le notizie "false e fuorvianti" in Canada
I funzionari conservatori in Canada stavano preparando il lancio di un network televisivo propagandistico in stile Murdoch, ma nel febbraio scorso, proprio mentre stavano allentando gli standard del giornalismo nazionale per permettere un'informazione in tv falsa e fuorviante, si sono scatenati addosso un'opposizione da record. 100.000 Avaaziani canadesi hanno firmato contro le modifiche, e la proposta oltraggiosa che avrebbe messo in pericolo l'informazione obiettiva è stata ritirata.


Solidarietà da tutto il mondo per l'Egitto
Nelle ore più buie della loro lotta contro Mubarak, gli egiziani hanno detto al mondo intero che avevano bisogno di solidarietà, e i membri di Avaaz hanno risposto prontamente. 600.000 di noi hanno firmato messaggi di sostegno comunicati da Al Jazeera proprio a piazza Tahrir, aiutando così a sostenere il movimento carico di speranza nelle ore più buie e incerte.


I miliardi congelati di Mubarak
Quando Mubarak ha lasciato il potere in Egitto ha anche tentato di portare con sé le sue fortune rubate. Ma nel giro di pochi giorni, più di mezzo milione di noi aveva firmato la petizione ai Ministri delle finanze del G20 per congelare immediatamente i suoi miliardi, consegnando il messaggio con una "piramide di protesta" costruita davanti alla Torre Eiffel durante il vertice dei ministri. Nelle settimane successive l'UE e i paesi in tutto il mondo hanno deciso di congelare i beni di Mubarak e dei suoi più stretti collaboratori.


Sotto pressione, il Sud Africa comincia a contrastare lo "stupro correttivo"
Quando un gruppo locale in Sud Africa ha lanciato una petizione per chiedere al loro governo di contrastare lo "stupro correttivo", l'orribile epidemia di stupri contro le donne lesbiche per "curarle", gli attivisti sono stati inizialmente ignorati. Ma quando la loro petizione ha raggiunto le 170.000 firme, il governo li ha ascoltati, e ora, con quasi un milione di noi che ha firmato e un'incredibile attenzione mediatica al seguito, la pressione per un'azione decisiva è ormai irrefrenabile.


Consegna di 1 milione di firme per la sicurezza alimentare
Ancor prima che il nuovo strumento di democrazia diretta in Europa fosse ufficializzato, oltre un milione di persone da tutti i paesi dell'UE hanno partecipato alla primissima Iniziativa dei cittadini europei - un istituto grazie al quale i cittadini possono presentare petizioni ufficiali che richiedono una risposta. I membri di Avaaz hanno chiesto il blocco immediato delle coltivazioni OGM in Europa, finché studi indipendenti dalle lobby delle industrie non avranno dimostrato la loro sicurezza. L'iniziativa è stata consegnata in maniera spettacolare direttamente alla Commissione dell'UE, trovando uno spazio enorme sui media e inviando così un messaggio chiaro ai decisori pubblici.


... E tutto questo è finanziato al 100% dai membri di Avaaz in tutto il mondo!
Tutte queste campagne sono la dimostrazione della scommessa del potere dei cittadini, e cioè di quello che è possibile fare quando ci uniamo per fare ciò che è giusto. E sono state tutte finanziate interamente da piccole donazioni fatte dai membri di Avaaz, inclusi quasi 250.000 di noi che hanno fatto una donazione alle campagne di Avaaz e 10.000 di noi che sono diventati "sostenitori" e hanno donato qualche euro a settimana oppure al mese per coprire le spese strutturali di Avaaz - clicca qui per fare una donazione anche tu. Proprio grazie a queste piccole donazioni, Avaaz non deve rispondere a aziende che fanno da sponsor, grandi donatori o contributi statali. Invece così Avaaz risponde soltanto ai suoi membri e ai nostri sogni per un mondo migliore per tutti.

Con speranza e con enorme apprezzamento per il servizio che ogni persona fa in questa incredibile comunità,

Ricken, Ben, Saloni, Alice, Graziela, David, Shibayan, Morgan, Tihomir, Emma, Giulia, Rewan, Kien, Luis, Alex, Mia, Stephanie, Milena, Heather, Veronique, Iain, Pascal, Benjamin, Yura, Laura, Saravanan, JC, Alma, Dominick, Brianna, Sam, Mohammad, Tricia, Janet, Laryn, Aleksandr, Maksim, Denis e tutti i volontari, traduttori e tutti i membri del team di Avaaz.


FONTI:

Articolo su Avaaz, Times of London (in inglese)
http://www.scribd.com/doc/48808533/?press

Contro il bavaglio di Berlusconi alla tv, L'Espresso
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/in-maschera-contro-i-bavagli/2146467

La battaglia di Avaaz contro la corruzione in politica, Il Giornale
http://www.ilgiornale.it/interni/assalto_mondiale_berlusconi_lombra_soros_dietro_sito/07-01-2011/articolo-id=497972-page=0-comments=1

Resoconto della campagna in India contro la corruzione, The Hindu (in inglese)
http://avaaz.org/the_hindu_hazare_launch

Murdoch poll coverage, The Guardian (in inglese)
http://avaaz.org/murdoch_poll_guardian

L'articolo sull'"Angelo del giorno", La Republica (in spagnolo)
http://avaaz.org/republica_angel_of_the_day

Guarda le altre uscite di Avaaz sui media qui:
http://www.avaaz.org/it/media.php


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MessaggioInviato: Lun Mag 09, 22:27:37    Oggetto:  
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Cari amici,



Quasi 4 milioni di lavoratori precari faticano a costruirsi un futuro. Ma ora le sentenze danno ragione ai precari e sulla base della normativa europea condannano il governo, che potrebbe essere costretto ad adottare misure urgenti per combattere il precariato. Non ci rimane molto tempo:



Ogni giorno in Italia quasi 4 milioni di lavoratori precari faticano a costruirsi un futuro, senza un salario decente e privi di tutele fondamentali come il diritto alla malattia e alla maternità. E mentre migliaia di lavoratori disperati sono scesi in piazza per chiedere il cambiamento, il governo ha presentato un piano economico che evade completamente l'emergenza.

Ma oggi un barlume di speranza c'è: il Tribunale di Genova ha creato un importante precedente, riconoscendo i diritti degli insegnanti precari e condannando il governo per la violazione della normativa europea contro la disparità di trattamento fra lavoratori a tempo determinato e quelli a tempo indeterminato. Se useremo questa sentenza per una denuncia formale alla Commissione europea, potremo ottenere che l'Italia adotti misure urgenti per combattere il precariato.

Proprio in questi giorni il Parlamento dovrà votare il piano economico del governo, che ignora totalmente i precari. Costringiamo i politici a risolvere questa emergenza! Firma la denuncia alla Commissione europea e la consegneremo insieme al comitato dei giovani precari ai media e alla sede della Commissione europea a Roma non appena avremo raggiunto le 50.000 firme:

http://www.avaaz.org/it/italia_no_precariato/?vl

La diseguaglianza sociale in Italia sta raggiungendo livelli da record, con il 20% delle famiglie più ricche che detiene quasi il 40% del reddito nazionale, mentre il 20% delle famiglie più povere ha solo l'8% del totale. Non sorprende quindi che 1 bambino su 4 nel nostro paese viva in famiglie povere, il che fa dell'Italia uno dei paesi con il tasso di povertà infantile più alto d'Europa!

A peggiorare le cose ci ha pensato la crisi economica, che si è maggiormente abbattuta sui giovani mettendoli davanti a un bivio: o la disoccupazione o la precarietà assoluta. Milioni di lavoratori sono stati negli anni esclusi dal mercato del lavoro e lasciati senza i diritti fondamentali e senza alcuna protezione sindacale: se si ammalano o se fanno un bambino, non vengono pagati o peggio perdono il lavoro. In più il Presidente dell'INPS ha lanciato l'allarme sulle future pensioni dei precari, dicendo che la loro inadeguatezza potrebbe generare un vero e proprio "sommovimento sociale".

Ma il cambiamento ora è possibile e insieme possiamo aiutare a realizzarlo. Il governo è messo sotto pressione crescente dalle sentenze che danno ragione ai "precari permanenti" e dalle manifestazioni di decine di migliaia di giovani. Avaaz sta lavorando con i massimi esperti per presentare la denuncia formale alla Commissione europea, che ha l'obbligo di rispondere entro un mese. Questo è il miglior modo per ottenere un risultato immediato! Firma sotto per chiedere alla Commissione europea di far rispettare al governo italiano la normativa europea contro l'utilizzo del contratto a termine come forma normale del lavoro dipendente e proteggere così i precari:

http://www.avaaz.org/it/italia_no_precariato/?vl

Con speranza e determinazione,

Giulia, Luis, Alice, Ricken, Pascal, Benjamin, Milena e tutto il resto del team di Avaaz

FONTI

Il comitato dei giovani precari "Il nostro tempo è adesso. La vita non aspetta"
http://www.ilnostrotempoeadesso.it/

La mappa del precariato in Italia
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2011/04/09/visualizza_new.html_904253611.html

I nodi dell'apartheid vengono al pettine
http://www.pietroichino.it/?p=13729

Al precario non far sapere che pensione avrà: l’Inps censura per ordine pubblico http://www.blitzquotidiano.it/economia/precari-pensione-inps-censura-ordine-pubblico-579492/

Fuga dei cervelli all'estero: più 50% in un anno
http://www.iltamtam.it/Generali/Economia-e-Lavoro/Fuga-dei-cervelli-allestero-piu-50-in-un-anno.aspx

Il rapporto di Italia Futura sulla mobilità sociale
http://www.italiafutura.it/gw/producer/producer.aspx?t=/aree/mobilitasociale/home.htm


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MessaggioInviato: Mer Mag 11, 13:01:43    Oggetto:  
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Cari amici,



Fra 24 ore l'Uganda potrebbe adottare una legge che impone la pena di morte contro gli omosessuali. Un grido internazionale era riuscito a chiudere in un cassetto questa legge l'anno scorso, e ora dobbiamo far sentire tutta la pressione addosso al Presidente Musenevi per mettersi dalla parte dei diritti umani e fermare questa legge brutale. Firma sotto e dillo a tutti:



Fra 24 ore il Parlamento in Uganda potrebbe votare una nuova, brutale legge che condannerebbe gli omosessuali alla pena di morte. Migliaia di ugandesi potrebbero essere uccisi soltanto perché gay.

Già in passato siamo riusciti a fermare questa legge, e possiamo farlo ancora. Dopo l'enorme appello globale dell'anno scorso, il Presidente ugandese Museveni aveva bloccato la legge. In Uganda il malcontento nei confronti della politica sta crescendo, e gli estremisti religiosi in Parlamento sperano che la confusione e la violenza che regnano nelle strade possano distrarre la comunità internazionale e far passare inosservato il secondo tentativo di adottare questa legge piena d'odio. Possiamo dimostrare che il mondo ha gli occhi puntati su di loro. Se riusciremo a bloccare la legge in queste ultime 24 ore prima che il Parlamento chiuda, la legge sarà accantonata per sempre.

Non abbiamo tempo da perdere. Quasi mezzo milione di noi ha già partecipato all'appello: raggiungiamo un milione di voci contro la pena di morte ai gay in Uganda nelle prossime 24 ore. Clicca sotto per agire, poi inoltra questa e-mail a tutti:

http://www.avaaz.org/it/uganda_stop_homophobia_petition/?vl

Essere gay in Uganda è già pericoloso e orribile. Sono continuamente minacciati e malmenati, e proprio pochi mesi fa un attivista dei diritti degli omosessuali, David Kato (foto sopra) è stato brutalmente ucciso in casa sua. Ora gli ugandesi LGBT sono minacciati da questa legge draconiana che impone il carcere a vita alle persone condannate per aver avuto relazioni con persone dello stesso sesso e la condanna a morte per i recidivi. Persino chi lavora per le ONG impegnate nella prevenzione dell'HIV secondo questa legge possono essere incarcerate con l'accusa di "promuovere l'omosessualità".

Proprio ora l'Uganda è in pieno fermento politico: con le rivolte arabe, le persone stanno scendendo in piazza in tutto il paese per protestare contro l'incremento del prezzo degli alimentari e della benzina. Il Presidente Museveni ha risposto con violenza per stroncare l'opposizione. Questa agitazione ha creato l'occasione perfetta per gli estremisti religiosi in Parlamento di ritirare fuori la legge anti-gay, proprio pochi giorni prima che il Parlamento chiuda e che tutte le proposte di legge siano cancellate.

Il Presidente Museveni ha rinunciato a questa legge l'anno scorso, dopo che la pressione internazionale ha minacciato di bloccare gli aiuti all'Uganda. Con le violente proteste per le strade, il suo governo ora è più vulnerabile che mai. Costruiamo una petizione forte di un milione di firme per fermare la pena di morte contro i gay e per salvare vite umane. Ci rimangono solo 24 ore - firma sotto e fai il passaparola urgente con i tuoi amici e con la tua famiglia:

http://www.avaaz.org/it/uganda_stop_homophobia_petition/?vl

Qualche mese fa abbiamo espresso la nostra solidarietà al movimento omosessuale ugandese per dimostrare che ogni vita umana, non importa quale sia la religione, la nazionalità o l'orientamento sessuale, è preziosa. La nostra petizione internazionale che condannava la pena di morte contro i gay era stata consegnata in Parlamento, diventando una notizia diffusa in tutto il mondo e sufficiente a bloccare la legge per diversi mesi. Quando una rivista ugandese ha pubblicato i nomi, le foto e gli indirizzi di 100 sospetti gay, che erano stati poi minacciati, Avaaz ha sostenuto un'azione legale contro la rivista e abbiamo vinto! Insieme ci siamo messi dalla parte della comunità gay in Uganda, e ora hanno bisogno di noi più che mai.

Con speranza e determinazione,

Emma, Iain, Alice, Morgan, Brianna e il resto del team di Avaaz


FONTI:

I legislatori ugandesi in audizione per la legge contro i gay (in inglese)
http://www.google.com/hostednews/ap/article

All’ugandese gay Kasha Jacqueline Nabagesera il Premio Martin Ennals
http://www.italnews.info/2011/05/04/all%E2%80%99ugandese-gay-kasha-jacqueline-nabagesera-il-premio-martin-ennals/

Si fa di tutto per far passare la legge anti-gay (in inglese)
http://www.nytimes.com/2011/04/14/world/africa/14uganda.html


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MessaggioInviato: Lun Mag 16, 23:10:22    Oggetto:  
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Cari amici,




Frank Mugisha e altri attivisti coraggiosi pro-diritti umani consegnano la nostra petizione al Parlamento ugandese poco prima che i leader hanno accantonato la pena di morte contro i gay.
La legge anti-gay ugandese è stata definitivamente accantonata! La settimana scorsa era quasi scontato che passasse, ma dopo 1,6 milioni di firme consegnate al Parlamento, decine di migliaia di telefonate fatte ai nostri governi, il giro del mondo della notizia riguardante la nostra campagna e un'indignazione globale incredibile, i politici ugandesi hanno rinunciato ad adottare questa legge!

E' stata una battaglia senza esclusione di colpi: gli estremisti religiosi hanno provato a far passare la legge mercoledì, e poi si sono accordati per fissare una sessione d'emergenza del Parlamento venerdì, una tattica mai utilizzata prima. Ma ogni volta, nel giro di poche ore, abbiamo reagito prontamente. Tantissimi complimenti a tutti quelli che hanno firmato, fatto chiamate, inoltrato l'appello e fatto una donazione per questa campagna. Con il nostro aiuto migliaia di persone innocenti della comunità gay ugandese non si sveglieranno questa mattina con una condanna a morte sulla loro testa decisa in base a chi hanno scelto di amare.

Frank Mugisha, impavido leader della comunità gay in Uganda, ci ha inviato questo messaggio:

"I coraggiosi attivisti pro-diritti degli omosessuali ugandesi e i milioni di persone da tutto il mondo si sono uniti e hanno sconfitto questa orrenda legge anti-gay. Il sostegno dalla comunità globale di Avaaz è stato fondamentale per far sì che questa legge venisse bloccata. La solidarietà globale ha fatto la differenza".

Anche l'Alto Rappresentante dell'UE per gli Affari internazionali ha scritto ad Avaaz:

"Grazie mille. Come sapete, grazie alla pressione esercitata e ai vostri sforzi, uniti a quelli di altri rappresentanti della società civile, all'UE e ad altri governi, insieme alle nostre delegazioni e ambasciate lì presenti, questa mattina la legge non è stata presentata".

La battaglia non è finita qui. Gli estremisti che vogliono questa legge potranno riprovarci di nuovo fra 18 mesi. Ma questa è la seconda volta che siamo riusciti a sconfiggerli, e andremo avanti finché questi seminatori d'odio non si fermeranno.

Debellare le cause più profonde dell'ignoranza e dell'odio che stanno dietro all'omofobia fa parte di una battaglia storica e molto lunga, una delle cause più nobili della nostra generazione. E l'Uganda è diventato uno dei campi di battaglia più importanti, e un simbolo molto potente. La vittoria in quel paese rimbalza in tutti gli altri luoghi in cui c'è bisogno di speranza, a dimostrazione che l'amore, la tolleranza e il rispetto possono sconfiggere l'odio e l'ignoranza. Ancora una volta, un enorme grazie a tutti coloro che hanno reso questa impresa possibile.

Con enorme gratitudine e ammirazione per questa incredibile comunità,

Ricken, Emma, Iain, Alice, Giulia, Saloni e tutto il team di Avaaz.


La notizia sui media:

Legge anti-gay accantonata (in inglese):
http://www.bbc.co.uk/news/world-africa-13392723

La risposta di Avaaz al risultato positivo sul Guardian (in inglese):
http://www.guardian.co.uk/world/2011/may/13/uganda-anti-gay-bill-shelved

Il Presidente ugandese non ha appoggiato la legge a causa delle "enormi critiche dai gruppi pro-diritti umani" (in inglese):
http://www.sfgate.com/cgi-bin/article.cgi?f=/n/a/2011/05/13/international/i042638D37.DTL

La legge anti-gay rimandata a seguito dell'indignazione generale (in inglese):
http://www.news24.com/Africa/News/Uganda-shelves-anti-gay-bill-20110513

Uganda, nessun dibattito in Parlamento sulla legge contro i gay:
http://www.wallstreetitalia.com/article/1131071/uganda-nessun-dibattito-in-parlamento-sulla-legge-contro-i-gay.aspx


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MessaggioInviato: Mer Giu 22, 21:16:27    Oggetto:  
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Cari incredibili Avaaziani,

Solo pochi giorni fa 2 cose erano molto diverse da come sono oggi: la messa in discussione della "guerra alle droghe", un vero e proprio tabù nelle cerchie governative; e la Formula 1, che stava per tenere il suo Gran Premio in Bahrein, nonostante la brutale repressione dei manifestanti da parte del governo.

Poi la nostra comunità si è mossa.

Nel giro di 72 ore, oltre 1 milione di noi ha partecipato a queste 2 campagne, e abbiamo vinto! La Formula 1, oggetto di pressioni enormi, ha invertito la sua decisione di gareggiare in Bahrein; il Segretario Generale dell'ONU si è detto d'accordo con noi nell'istituire una nuova task force sulle droghe, e a seguire i leader mondiali hanno avviato un nuovo dibattito storico sulla regolamentazione e la depenalizzazione!

Le azioni dei cittadini funzionano: lo vediamo sempre di più in tutto il mondo. Qui le due storie di come sia possibile...

Vittoria nel sanguinario Bahrein

Il brutale regime del Bahrein sta usando armi da fuoco contro i manifestanti pacifici e sta arrestando le infermiere e i medici che li prendono in cura, ma pretende che il mondo creda che sia tutto normale. Ha fatto di tutto perché il prestigioso Gran Premio di Formula 1 tornasse anche quest'anno nel suo paese. A 48 ore dalla decisione della Formula 1, il Bahrein si è rivolto agli Stati Uniti per chiedere aiuto e Avaaz è riuscita a ribaltare totalmente la situazione!


In soli 2 giorni, quasi 500.000 membri di Avaaz si sono uniti alla campagna e insieme abbiamo pubblicato oltre 20.000 messaggi sulle pagine Facebook e Twitter delle squadre di F1. Il team di Avaaz si è rivolto al leggendario pilota Damon Hill, che ha aggiunto la sua voce al nostro impegno. E da lì l'attenzione dei media è cresciuta esponenzialmente.


Nonostante tutto, i capi della F1 hanno deciso di andare avanti con la gara. La campagna di Avaaz è stata citata da migliaia di articoli in tutto il mondo (New York Times, AFP, Reuters, ESPN) e i nostri portavoce sono stati intervistati dalla CNN (foto a destra), dalla BBC e da altri network principali.

Avaaz ha ottenuto in seguito un rapporto interno trapelato dalla F1 che diceva che in Bahrein "non c'era alcuna violazione dei diritti umani". Si scopre così che il Vice Presidente della F1 aveva parlato solo con il governo e visitato un supermercato! Abbiamo pubblicato la nostra reazione, scatenando così ulteriori controversie, e finalmente... Le squadre della F1 si sono unanimemente rifiutate di gareggiare in Bahrein, costringendo così la F1 a cancellare la gara in Bahrein nel 2011!
Clicca per guardare l'intervista di Ricken Patel alla CNN.

Vittoria contro la "guerra alle droghe"

La guerra alle droghe è costata miliardi di euro di tasse, ha versato altre migliaia di miliardi nelle casse della criminalità organizzata, è costata un numero enorme di vite umane e ha ottenuto 0 risultati.

Nonostante questo è da decenni che qualunque dibattito per mettere fine alla guerra alle droghe viene soffocato. Nelle cerchie ufficiali, è tabù parlare di regolamentazione e depenalizzazione; alcuni hanno perso addirittura il lavoro per averlo fatto.

Poi un gruppo di ex Presidenti ha formato la Commissione globale sulle droghe per chiedere pubblicamente una riforma, ma fronteggiavano un serio problema: i politici hanno sempre detto che non possono agire perché non c'è il sostegno dell'opinione pubblica necessario per il cambiamento! Avaaz si è quindi unita alla battaglia.




Abbiamo lanciato la campagna, e in una settimana la nostra comunità ha dimostrato ai politici che si sbagliavano, con oltre 600.000 Avaaziani che chiedevano la fine della guerra alle droghe. Gli ex Presidenti e il miliardario Richard Branson hanno quindi convocato una conferenza stampa, presentando i loro rapporti commissionati a esperti per la riforma e ricevendo la petizione di Avaaz. La risposta è stata incredibile! Sono stati scritti oltre 2000 articoli (AP, IPS, The Guardian), e tutti positivi! Il tabù è stato abbattuto...

In un incontro molto importante nel pomeriggio, gli ex Presidenti si sono rivolti più volte alla nostra comunità per chiedere aiuto per portare avanti la campagna, insistendo sul fatto che soltanto una pressione dal basso avrebbe potuto spingere la politica ad agire.

Il giorno successivo la Commissione globale e Avaaz hanno incontrato il Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon. Nei 30 minuti di discussione la petizione di Avaaz è stata presentata e citata più volte come prova che l'opinione pubblica si è schierata per mettere fine alla guerra. Ban ha risposto dicendo che condivideva il nostro punto di vista e che ha deciso di creare una task force che cercherà nuove soluzioni al problema delle droghe! Un dibattito nuovo e necessario è finalmente cominciato...




Un enorme grazie a tutti

Queste due storie sono successe contemporaneamente, e sono soltanto due fra le tante. Guarda il racconto di aprile di quello che è successo con Avaaz qui. E nel corso delle due settimane in cui sono accadute queste campagne, Avaaz ha giocato un ruolo cruciale nel rompere il blackout dei media internazionali sulla repressione siriana. La nostra rete di coraggiosi cittadini reporter in Siria, finanziato dalle donazioni di Avaaz, è una delle uniche fonti di informazione per i media di tutto il mondo sull'incubo che sta avendo luogo lì.


Tutto ciò è stato possibile solo perché molto di noi hanno partecipato alle campagne di Avaaz con così tanta speranza, energia e determinazione, firmando, facendo il passaparola, donando, telefonando e pubblicando messaggi. Un enorme grazie e tantissime congratulazioni a tutti quelli che hanno contribuito!

Quando Avaaz ha cominciato eravamo alcune migliaia, e talvolta vincevamo. Ora siamo quasi 10 milioni, e vinciamo quasi sempre! Se continuiamo ad avere fiducia l'uno nell'altra e nel cambiamento, niente ci è precluso...

Con enorme gratitudine per questa fantastica comunità,

Ricken, Alice, Maria Paz, Emma, Saloni, Brianna e tutto il team di Avaaz

P.S. Clicca qui per vedere la nostra versione video della vittoria in Bahrein (in inglese)!
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MessaggioInviato: Gio Giu 23, 09:31:12    Oggetto:  Annina Avaaz
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